Ultimamente ha suscitato molto
interesse la notizia, rilasciata da Steven Greer, fondatore del Disclosure
Project, del ritrovamento del corpo mummificato di un presunto alieno, di
ridottissime dimensioni.
Il corpo dell’essere misurerebbe,
infatti, circa 14 cm
ed è stato ritrovato nel 2003 nel deserto cileno di Atacama presso la località
di La Noria da
alcuni abitanti del posto.
La notizia del ritrovamento però
non è recente; già nel 2006 Cristina Aldea (referente del Centro Ufologico
Nazionale italiano per la
Germania ) aveva eseguito una ricerca e scritto un articolo
pubblicato sulla rivista “Ufo Notiziario” n. 65 di Novembre/Ottobre 2006.
E’ sconcertante il fatto che le
modalità di ritrovamento descritte da Greer non coincidano con quelle, molto
più “semplici”, descritte in tale articolo. Greer, infatti, probabilmente per
suscitare ancora più interesse sul caso, afferma addirittura che un militare
avrebbe visto la creatura ancora in vita, e avrebbe ricevuto minacce tese a
zittirlo. La creatura avrebbe anche tentato di comunicare telepaticamente con
il militare che sarebbe giunto sul posto dopo lo schianto dell’astronave
pilotata dal minuscolo alieno. Insomma forse Greer più che occuparsi del
“Disclosure Project” dovrebbe darsi alla stampa sensazionalistica!
Ma torniamo alla versione,
sicuramente più seria, fornita da Cristina Aldea.
Le caratteristiche dell’essere
farebbero pensare a una creatura non umana: oltre alle piccole dimensioni
(dovute probabilmente anche al clima secco che potrebbe aver ridotto il corpo
fino alla metà delle sue dimensioni originarie), possiamo notare il corpo
sottile, il collo molto lungo, la testa sproporzionata rispetto al resto del
corpo, le lunghe braccia… Lo scheletro è indubbiamente umanoide ma vi sono
delle differenze rispetto a uno scheletro umano: le giunture, sia del gomito sia
del ginocchio sono diverse; è assente la rotula e le articolazioni sembrano
costituite da una sorta di “tampone elastico”.
Di particolare importanza è la presenza
di sole nove costole (l’essere umano ne ha 12!) e la particolare conformazione
della clavicola, completamente diversa rispetto quella umana.
Infine la testa allungata e le
ossa del cranio di forma completamente diversa rispetto a quelle umane, completano
il quadro di questa creatura, facendoci propendere per la sua origine non
umana.
Sono state formulate diverse
ipotesi sulla natura di questo essere; la più gettonata è che si tratti di un
feto (umano o di scimmia); questo però non concorda con la presenza di quattro
piccoli denti nella bocca dell’essere, il che denota che fosse già adulto al
momento della morte. Inoltre secondo attente analisi, fatte presso università
austriache e spagnole (Barcellona), è stata rilevata un’alta ossificazione
delle ossa, cosa impossibile per un feto.
Le analisi hanno inoltre potuto
appurare che si tratta di un essere di sesso femminile e che il Dna non sarebbe
umano.
Il ritrovamento di questo piccolo
essere si pone in collegamento sia con le vecchie leggende riguardanti il
“piccolo popolo”, presenti anche fra la popolazione indigena di Atacama, che
narrano di piccoli esseri che vivevano, in genere sottoterra, nei tempi
passati. Tali leggende si ricollegano a quelle che si riferiscono agli gnomi,
folletti ed elfi, caratteristiche del nostro medioevo.
Inoltre tale ritrovamento ha dei
punti di contatto anche con diversi IR3, in altre parole avvistamenti di
piccole creature non umane, avvenuti nel corso della storia. Ne riportiamo di
seguito alcuni esempi.
Nel 1975, in Francia, un certo
“abate x” (denominato in questo modo per privacy), scrisse alla rivista
“Phénomènes Spatiaux” del GEPA (Groupement d’étude de phénomènes aériens)
raccontando la sua sorprendente esperienza: il 20 aprile 1945, in una foresta tra
le località Renève (Cote d’Or) e Poyans (Alto Saon), mentre era in cerca di
funghi, s’imbatté in una piccola creatura umanoide alta dai quindici ai 17 cm , che alla sua vista si
allontanò velocemente. Il religioso raccontò che l’esserino era vestito con una
specie di tuta color rosso scuro, con una piccola “stecca” a punta di color
beige che sporgeva verso l’alto.
Il 23 ottobre 1965 alle 19.15
circa, uno speaker radiofonico del Minnesota, J. Townsend, di 19 anni,
percorreva la Nazionale
27 presso Long Praire, quando la sua
auto smise di funzionare di colpo. Sceso per controllare si trovò di fronte ad
una scena a dir poco sconcertante: in mezzo alla strada poté osservare un
oggetto, simile a un razzo, di circa 3 metri di diametro e 10 metri di altezza,
appoggiato su 3 “gambe”. Sotto l’oggetto, in un grande cerchio di luce, vide
tre piccoli esseri nero-verdastri di circa 12 cm di altezza, simili a
piccoli robot. Tali esseri dopo aver notato la presenza del giovane, entrarono
nel loro “mezzo” che prese il volo. A quel punto l’auto di Townsend riprese a
funzionare e il ragazzo potè avvertire le locali forze dell’ordine, che giunte
sul posto rilevarono le tracce dello strano ordigno. In seguito altri testimoni
si fecero avanti affermando di aver notato strane luci in cielo sopra la zona.
Il 19 agosto 1970, in Malaysia, presso
una scuola di Bukit Mertajam, dei ragazzi videro un piccolo oggetto circolare
atterrare. Dall’oggetto scesero cinque piccoli esseri alti circa 8 cm: uno di
loro era vestito di giallo, mentre gli altri quattro di azzurro. I ragazzi li
descrissero con grandi occhi obliqui e dall’aspetto orribile. Uno dei ragazzi,
Mohammed Alì, provò a catturare l’essere vestito di giallo (ritenuto il capo)
ma questo ferì la mano del ragazzo provocandogli una dolorosa bruciatura. Un
altro ragazzo, K. Wigneswaran cercò anch’egli di catturare il piccolo capo ma
questa volta il piccolo essere fece svenire il ragazzo che successivamente,
dopo aver ripreso i sensi, notò sulla sua gamba destra una piccola macchia
rossa, come di una puntura.
Nella concitazione suscitata dai
due “attacchi” i piccoli esseri si dileguarono.
Il 10 agosto 1973, quattro
studenti della scuola normale di Varones de Ibaque, in Colombia, si recarono a
raccogliere piante presso la forra “El Jordan” a pochi chilometri di distanza.
Mentre di trovavano nel letto asciutto di un ruscello videro quattro esseri
dalle sembianze umane ma dell’altezza di circa 20 cm , che sembravano intenti
a cercare qualcosa nel fango. Gli esseri erano vestiti di bianco con berretti
grigi. Anche un poliziotto vide l’intera scena. Quando i cinque testimoni si
avvicinarono ai piccoli esseri, questi ultimi scomparvero di colpo come per
magia. In seguito furono fatte delle ricerche sul posto dell’avvistamento e
furono rilevate delle piccole orme di passi e scattate alcune foto.
Infine citiamo la storia di un
piccolo essere ritrovato in Cile da Julio Henriquez Carreno, di 10 anni. Il
ragazzo, durante un pic-nic con la famiglia, avrebbe trovato un piccolo essere
umano di 7 cm
circa. Il padre fece esaminare “l’omino” da dei medici di Santiago, che
esclusero che si trattasse di un feto umano né di un feto di felino (come
ipotizzato da un veterinario). La creatura, come raccontato da Julio,
sopravvisse per otto giorni durante i quali non volle né mangiare né bere.
Fonti:
Ufo Notiziario n. 65 Ottobre/Novembre 2006
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